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È stata un’edizione dai grandi numeri quella di Vinitaly 2022, a Verona oggi si chiude la 54esima fiera del vino con il record storico di buyer stranieri.

Su 88mila operatori del settore arrivati in fiera nei quattro giorni di apertura, il 28% proveniva dall’estero: 25mila buyer di 139 Paesi diversi. Dopo due anni difficili, quest’anno la ripresa c’è stata.

Il nostro stand ha saputo mettere in risalto le linee che compongono l’offerta diversificata delle nostre tre cantine Castello di Magione in Umbria, Villa Giustiniani in Veneto e Rocca Bernarda Friuli Venezia Giulia.

Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, “il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano all’internazionalizzazione, in particolare delle Pmi. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto su questo aspetto con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà”. Guardiamo ora al 2023 – ha aggiunto Danese – con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di essere tornato a Verona dopo 3 anni“.

 

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